Che cosa è SuperOtium
SuperOtium è un nuovo modello di ospitalità per vivere arte e design ed entrare in contatto con la parte più creativa di Napoli. Un art hotel che, grazie ad un programma di residenze per artisti e creativi, che vogliano farsi inspirare da Napoli, e un calendario di eventi culturali, vuole diventare riferimento a livello internazionale per viaggiatori, artisti, curatori, creativi, scrittori ed amanti della cultura.
SuperOtium nasce per dare al sempre crescente turismo un luogo di ospitalità legato all’arte, la cultura e la creatività per stimolare un’immagine di Napoli che, andando oltre quella folcloristica legata alla gastronomia ed al paesaggio, racconti di una città ricca di cultura ed innovazione in grado di stimolare la creazione di nuovi progetti ed idee. Un hub di collegamento fra i suoi ospiti e la città per farsi ispirare nella creazione di nuove opere, per scoprire cosa si nasconde dietro la cartolina, per vivere l’equilibrio di un mutevole rapporto fra tradizione ed innovazione.
SuperOtium nasce per dare al sempre crescente turismo un luogo di ospitalità legato all’arte, la cultura e la creatività per stimolare un’immagine di Napoli che, andando oltre quella folcloristica legata alla gastronomia ed al paesaggio, racconti di una città ricca di cultura ed innovazione in grado di stimolare la creazione di nuovi progetti ed idee. Un hub di collegamento fra i suoi ospiti e la città per farsi ispirare nella creazione di nuove opere, per scoprire cosa si nasconde dietro la cartolina, per vivere l’equilibrio di un mutevole rapporto fra tradizione ed innovazione.
Dal latino “Super” (andare oltre) e “Otium” (tempo della creatività), SuperOtium si propone come un luogo di ozio creativo che permetta ai suoi ospiti di abitare i suoi spazi per farsi ispirare dagli incontri possibili o dalle opere che lo andranno a popolare prendendosi il tempo di osservare, immaginare, dialogare e sperimentare.
Inserito in un grande appartamento ottocentesco con vista sulle sale del Museo Archeologico di Napoli SuperOtium si estende su 370 mq divisi in cinque stanze da letto, una suite, una grande area comune con cucina centrale ed elementi modulari adattabili alle sue attività. Il disegno minimale delle stanze permette agli ospiti di modulare i grandi spazi a loro piacimento, riappropriandosene e sentendosi a casa. Gli spazi comuni sono ariosi ma con angoli più riservati per permettere di incontrarsi e condividere esperienze, leggere un libro o partecipare alle diverse attività culturali in programma.
Attraverso l’incontro con artisti, designer, curatori, scrittori, musicisti e creativi, SuperOtium diventa il rifugio di amanti e produttori della creatività in visita a Napoli.
Inserito in un grande appartamento ottocentesco con vista sulle sale del Museo Archeologico di Napoli SuperOtium si estende su 370 mq divisi in cinque stanze da letto, una suite, una grande area comune con cucina centrale ed elementi modulari adattabili alle sue attività. Il disegno minimale delle stanze permette agli ospiti di modulare i grandi spazi a loro piacimento, riappropriandosene e sentendosi a casa. Gli spazi comuni sono ariosi ma con angoli più riservati per permettere di incontrarsi e condividere esperienze, leggere un libro o partecipare alle diverse attività culturali in programma.
Attraverso l’incontro con artisti, designer, curatori, scrittori, musicisti e creativi, SuperOtium diventa il rifugio di amanti e produttori della creatività in visita a Napoli.
Chi siamo
SuperOtium nasce dal desiderio di Nicola Ciancio (autore e curatore di progetti culturali e direttore creativo di eventi) e Vincenzo Falcione (project manager nel campo dell’Ecologia e dell’Ambiente) di dar vita a un progetto innovativo che esalti la capacità di Napoli di essere vivo contenitore di arte, quale sua evidente stratificazione dall’antichità ad oggi, musa ispiratrice, palcoscenico e vetrina.
Progetto allestitivo
Il progetto di design di interni per SuperOtium, curato dagli Hypereden, rappresenta la prima residenza d’artista ed è quella che ha dato la forma al luogo.
Attento al rapporto fra il recupero dell’originaria forma di casa e la creazione di uno spazio contemporaneo, il lavoro degli Hypereden si è focalizzato sul creare dispositivi visivi e spaziali per rispondere alla necessità di mettere gli ospiti in relazione con la città e fra di loro. I tessuti, utilizzati per baldacchini e separé, sono una parte importante di questo dialogo: i loro motivi declinano i temi di mosaici pompeiani conservati all’interno del Museo Archeologico. Le ampie finestre proiettano i riflessi dei colori esterni all’interno delle camere tramite ampie campiture di colore.
Il design degli interni di SuperOtium apre delle possibilità inedite nella tradizionale configurazione di uno spazio ricettivo. L’ambiente è stato progettato per creare un senso di appartenenza al luogo valorizzando la permanenza come un esperienza sensibile e personale. La condizione del viaggio, della ricerca dell’altrove, dell’esperienza dell’altro e della temporaneità dell’abitare, hanno permesso la negoziazione di alcune abitudini legate all’ambito domestico, coinvolgendo in modo organico sia gli elementi architettonici dello spazio che il sistema degli oggetti. La qualità spaziale degli ambienti viene delineata grazie alla stratificazione di temi di progetto che si declinano in modo diverso nei vari ambienti, cercando di rendere possibile una naturale disinvoltura nell’uso degli spazi, suggerendo relazioni insolite tra gli abitanti dell’appartamento e proponendo percorsi di scoperta e ascolto di ciò che è “fuori da sé”.
Tutto lo spazio è caratterizzato da una sequenza di soglie: tra interno ed esterno, tra aree comuni e luoghi di passaggio, tra gli ambiti pubblici e quelli privati delle stanze.
Le soglie di collegamento tra gli ambienti sono state oggetto di intervento per accentuare la sensazione del passaggio mentre quelle chiuse per separare gli ambienti sono state, in alcuni casi, dedicati ad attività specifiche, integrando degli arredi fissi e trasformandole così in spazi abitabili. All’interno delle camere, sono state create delle aperture nei muri interni delle stanze per attivare tramite la luce un gioco di reciproci sconfinamenti degli spazi.
Le separazioni leggere e mobili permettono di percepire l’ampiezza dello spazio creando al contempo nicchie di intimità.
Le separazioni leggere e mobili permettono di percepire l’ampiezza dello spazio creando al contempo nicchie di intimità.